Tiro con l’arco

Il tiro con l’arco è uno sport di antiche origini che solo recentemente è rientrato a far parte delle specialità olimpiche. Diverse, nelle gare nazionali e internazionali, sono le prove che contraddistinguono questa disciplina.

L’arco- come strumento di offesa (nel caso dell’arma) ma anche come strumento di caccia, svago e di sport – è certamente una tra le invenzioni più originali dell’uomo, che lo ha sviluppato, nelle varie aree del pianeta, in tempi diversi e indipendenti, in ogni caso è uno dei primi congegni primitivi evoluti.
Si ritiene che la prima raffigurazione di un arco si possa indicare in un graffito di circa trentamila anni fa. Sicuramente sin dal Paleolitico l’uomo si serviva di questo strumento come sistema atto a colpire una preda, mantenendosi ad una distanza di sicurezza.
La pratica sportiva contemporanea, così come concepita e approvata dalla Federazione Italia Tiro con l’Arco (FITARCO), è ripartita in funzione del tipo di arco utilizzato in:

  • Arco olimpico
  • Arco nudo
  • Arco compound

Arco olimpico

Già conosciuta col nome di Stile Libero, in questa divisione si possono utilizzare archi tradizionali scomposti in tre pezzi (take-down) provvisti di un corpo centrale detto “riser”, solitamente in legno per le versioni non agonistiche o in lega d’alluminio, magnesio o carbonio, di due flettenti fissati al corpo centrale per mezzo di slitte o viti ed uniti tra di loro da una corda, di un mirino, un sistema di stabilizzazione dotato solitamente di tre aste: una centrale più lunga e due stabilizzatori laterali montati a circa 45° rispetto l’arco ed indirizzati all’indietro, un rest, ossia il supporto che sostiene fisicamente la freccia prima di essere scagliata, un “clicker” (una lamina metallica che ha la funzione principale di segnalare all’arciere che l’arco è stato aperto della misura da lui scelta ottenendo quindi per ogni tiro sempre la medesima potenza, secondariamente funge anche da supporto affinché la freccia non esca accidentalmente dal rest) e infine un bottone elastico (Berger Button (bottone di pressione)) inserito lateralmente al rest, che ha la funzione di correggere durante il rilascio della corda, le vibrazioni torsioni e sollecitazioni sulla freccia che la potenza dell’arco esercita su di essa.

Arco nudo

In questa divisione si possono utilizzare solo archi sprovvisti di sistema di mira (mirino) e di stabilizzazione supplementare. Sono consentiti esclusivamente un poggia freccia (rest) e un bottone elastico (ammortizzatore di torsione) ed un sistema di pesi che ne stabilizzi l’azione al momento del rilascio, il tutto ovviamente (l’insieme flettenti e riser) deve, da regolamento passare all’interno di un anello di 12 cm di diametro. Solitamente i materiali che compongono l’arco nudo sono gli stessi degli archi olimpici, ma in genere vengono utilizzati riser progettati appositamente per la disciplina che risultano appesantiti nella parte inferiore, in maniera tale da contrastare il momento che tende far “scalciare” l’arco verso l’alto. A differenza delle altre due specialità, che prevedono l’uso di un mirino. In questa, per poter essere precisi alle varie distanze, l’arciere utilizza due techniche: 1 “string-walking”(camminare sulla corda) la mano che brandisce la corda si sposta rispetto al punto di incocco della freccia verso il basso; 2 “face-walking”(Camminare sul viso) la mano che brandisce la corda, mantiene la medesima posizione sulla stessa, ma cambia il punto di appoggio sul viso. Entrambe queste tecniche permettono di inclinare il tiro senza precludere alla precisione.

Arco Compound

Il termine Arco compound letteralmente significa Arco composto, In questa divisione si possono utilizzare appunto archi composti, muniti di particolari sistemi di demoltiplicazione della potenza a mezzo di carrucole eccentriche che permettono di ottenere la potenza massima a circa metà della fase di apertura dell’arco per poi essere scaricata di circa il 60-75% (let-off) ottenendo così uno sforzo fisico minore ed una maggiore velocità di uscita della freccia ottenendo così una maggiore precisione, è consentito l’uso di mirini ottici potenziati con lenti addizionali, punti di mira a fibra ottica e sopprattutto a sistemi di sgancio della corda meccanici che eliminano quasi interamente l’interferenza di un rilascio manuale. Recentemente è stato dimostrato che un arco Compound utilizzato da una sorta di congegno meccanico che simula l’arciere in condizioni ideali è capace di scagliare una freccia con identico risultato di una precedente.
Nonostante il materiale che compone gli archi non sia regolamentato ormai quasi tutti i produttori, anche artigianali, utilizzano materiali ad alto contenuto tecnologico. Per i riser il materiale più usato è la lega d’alluminio, negli ultimi anni l’evoluzione sta portando alluminio con inserti strutturali di carbonio incollati e versioni totalmente in fibra di carbonio. La costruzione dei flettenti è fatta con una sovrapposizione di strati alternati di vari materiali : legno-legno, legno-carbonio, schiuma sintetica-carbonio, ne sono stati creati anche modelli con lamine ceramiche e inserti in titanio.

Tiro FIARC

Un’altra tipologia di tiro con l’arco è quella regolamentata dalla F.I.AR.C. (prima Federazione Italiana ARcieri Cacciatori, poi diventata Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna), in cui viene praticata un’attività venatoria simulata. Vengono utilizzati preferibilmente archi nudi, privi del poggiafreccia (rest) e dello smorzatore, nella tipologie dell’ Arco Storico , Arco Ricurvo , Long Bow e tre differenti categorie di Arco Compound. Viene praticato il tiro istintivo su distanza sconosciuta (non si mira nel senso comune del termine, ma si stabilisce la distanza del bersaglio, e quindi la parabola da imprimere alla freccia, attraverso la sola valutazione dello sguardo rivolto al bersaglio con entrambi gli occhi aperti, senza guardare l’arco) che nelle intenzioni dei praticanti si avvicina di più alla pratica del tiro con l’arco nel remoto passato. Le competizioni si svolgono su percorso naturale (generalmente boschi) in cui vengono ambientate le situazioni di caccia simulata (piazzuole di tiro, dalle 24 alle 28 per gara) .
I partecipanti, divisi in squadre da 4-6 persone occupano tutte le piazzuole disponibili e ruotano fino al completamento del percorso. La pratica è suddivisa come segue:

  • Tiro alla sagoma fissa e mobile con quattro tipologie di gara (percorso, tracciato, battuta e round 3D)che si differenziano per la distanza massima delle sagome e per la tipologia del punteggio;
  • Tiro al volo;
  • Pesca con l’arco

Gli archi

 Alle competizioni Fiarc sono ammesse diverse tipologie di archi. Le varie tipologie sono raggruppate in classifiche separate.

Arco storico : Si tratta di archi realizzati unicamente materiali naturali (monolitici in legno, compositi in legno, corno e tendine ecc.). Anche la corda e le frecce devono essere interamente costruite con materiali naturali (la corda tipicamente con fibra di lino)

Arco Longbow : Si tratta di un arco costruito in modo che, una volta carico, presenti i flettenti con un unico raggio di curvatura (ammessa una minima controcurvatura in prossimita’delle estremita’). Deve essere utilizzato con frecce di legno ed impennaggio naturale. Esteticamente è molto simile ad un arco storico se non per il fatto di avere una “finestra” nel riser dove alloggiare la freccia, in realtà la tecnica di costruzione è moderna in quanto il legno è inserito all’interno di fibre artificiali che ne aumentano le prestazioni.

Arco ricurvo;
Archi compound.

La velocita’ massima ammessa per le frecce in uscita è di 300fps (piedi al secondo).